Agevolazioni per l’Acquisto della Prima Casa: I Vantaggi per Chi è Under 36

In un periodo di instabilità e incertezza come quello che stiamo vivendo, il Governo ha deciso di stanziare dei bonus per agevolare i cittadini su più fronti. Uno di questi è il Bonus Prima Casa stanziato per gli under 36 che hanno intenzione di acquistare la prima casa nel periodo che va dal 21 maggio 2022 al 31 dicembre 2022. Nel corso dell’articolo vedremo più nel dettaglio a chi è rivolto il bonus e come richiederlo.

Come funziona il Bonus Prima Casa per gli under 36

Il Bonus per le persone under 36 prevede delle agevolazioni, sgravi fiscali ed esenzioni per tutti coloro che hanno un ISEE non superiore ai 40.000 euro annui ed è valido unicamente per l’acquisto del primo immobile.  Il Governo ha stanziato circa 347,34 milioni di euro nel 2021 e 260,48 milioni di euro per il 2022, portando avanti questa proposta presentata per la prima volta con il Decreto Sostegni Bis. Successivamente, la Legge di bilancio 2022 è riuscita a stanziare ulteriori fondi per consentire la proroga del bonus fino alla fine dell’anno e non a fine giugno, come si era predisposto all’inizio.

Chi può richiederlo

I soggetti che possono richiedere il bonus sono:

  • tutti i giovani under 36, ossia che non hanno compiuto il trentaseiesimo anno di età nell’anno solare in cui l’atto viene stipulato;
  • tutti gli under 36 che hanno un reddito annuo non superiore ai 40.000 euro. Naturalmente, chi richiede il bonus deve presentare una copia della dichiarazione in corso di validità;
  • tutti gli under 36 che alla presentazione della domanda di mutuo non sono in possesso di altri immobili a uso abitativo, salvo quelli ricevuti attraverso eredità oppure quelli utilizzati a titolo gratuito dai familiari.

Questo bonus è valido unicamente per i contratti che vengono stipulati non oltre il 31 dicembre 2022. Nel caso in cui l’atto di acquisto della casa sia soggetto a imposta di registro, ai richiedenti del bonus spetterebbe l’esenzione dall’imposta di registro e dalle imposte ipotecarie e catastali. Invece, con acquisti soggetti a IVA, ai richiedenti idonei spetta l’esenzione dell’imposta di registro, delle imposte ipotecarie e catastali e, in aggiunta, un ristoro uguale all’IVA pagata.  Inoltre, il bonus può essere richiesto anche per la costruzione e la ristrutturazione di immobili a uso abitativo.

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Agevolazioni per l’acquisto della prima casa

Immobili ammessi

Non tutti gli immobili possono essere accettati dal bonus under 36 per la prima casa. I vincoli stabiliti sono gli stessi introdotti nella Legge 27 dicembre, numero 147, la stessa che poneva limiti sulle abitazioni che rientravano ne vecchio bonus prima casa. Gli immobili che rientrano tranquillamente nei requisiti del bonus sono:

  • le abitazioni di tipo civile ed economico
  • le abitazioni di tipo popolare e ultra popolare
  • le abitazioni di tipo rurale
  • le abitazioni della categoria A/7, considerate villini

L’agevolazione fiscale si applica agli atti che prevedono il trasferimento a titolo oneroso della proprietà oppure della quota di comproprietà e agli atti che prevedono il trasferimento o diritti di reale godimento dell’abitazione. In questo senso si parla di nuda proprietà, usufrutto e diretto utilizzo. Tra i tipi di immobili non ammessi dal bonus, invece, ritroviamo invece le abitazioni appartenenti alle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, ossia rispettivamente abitazioni considerate di tipo signorile, ville e palazzi con un eminente valore storico o artistico.

Come richiedere il bonus

Per richiedere il Bonus Prima Casa Under 36 non sarà necessario inviare una domanda preventiva all’Agenzia delle Entrate. Basterà, infatti, fare richiesta direttamente alla banca con cui si desidera sottoscrivere il mutuo per l’immobile, oppure tramite un intermediario finanziario professionista, attraverso una specifica modulistica scaricabile direttamente in rete. L’importante è controllare che, sia la banca a cui ci si vuole rivolgere, sia l’intermediario finanziario, siano aderenti all’iniziativa di agevolazione

 Per andare sul sicuro, sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate, oppure su quello di Consap o Abi, è possibile trovare l’intero elenco delle banche che hanno aderito, in continuo aggiornamento. È consigliabile, dunque, continuare a monitorare la situazione e nel frattempo cercare un immobile che soddisfi i requisiti richiesti, così da concludere l’erogazione del contratto entro i termini della scadenza.

Decadimento della richiesta

Nel momento in cui l’Agenzia delle Entrate riscontra un’inadeguatezza dei requisiti richiesti per avere accesso al bonus, l’esenzione e l’agevolazione decadono. A questo punto, l’ente predisposto, richiederà il recupero delle imposte dovute insieme agli interessi, nonché l’imposizione di sanzioni secondo quanto riportato nel DPR n. 601/1973, all’articolo 1 della Tariffa parte prima legata al TUR.

I bonus costituiscono un aiuto sostanziale ai cittadini, ma nel momento in cui si trovano ostici i modi per richiederli è sempre consigliabile farsi supportare da un professionista per essere sicuri di procedere nella maniera corretta. Il rischio è quello di incorrere in imprevisti che potrebbero annullare tutta la fatica fatta per ottenere l’agevolazione.

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