Quando si contrae un debito, è necessario prestare attenzione a diversi elementi particolari. Tra questi, ci sono quelli che vengono chiamati dietimi di interesse, che si applicano ai mutui e ai prestiti ma anche ai titoli del debito e al denaro prestato o ricevuto in prestito. Ognuna di queste operazioni, infatti, prevede la presenza e l’applicazione di un tasso di interesse sul capitale. A livello generale, con il passare del tempo, il debitore paga quote sempre maggiori di capitale e sempre minori di interessi, perché gli interessi si calcolano in percentuale sul capitale residuo che, con il passare del tempo, diminuisce.
Cosa sono i dietimi di interesse
I detimi sono quei frammenti di interessi, anche detti ratei, che sono conteggiati negli intervalli tra le scadenze di due rate. Tali frammenti, sebbene già maturati, non sono stati ancora versati né incassati. Il calcolo dei dietimi di interesse è utile in due casi:
- estinzione anticipata del mutuo;
- mora, in caso di ritardo nel pagamento di una rata.
I dietimi di interesse possono, poi, essere attivi (soggetti a tassazione mediante l’imposta sul capital gain o rendita del capitale) o passivi (come quelli calcolati nel caso di estinzione anticipata di un finanziamento).
Dietimi di interesse nei mutui
Per eseguire questo calcolo, è fondamentale conoscere il TAN (Tasso Annuo Nominale) del finanziamento ottenuto, ovvero il tasso di interessi annuale. Otteniamo il tasso giornaliero (TG), dividendo tale valore (TAN) per 365. Quindi: TG=TAN/365.
Il TG ottenuto va moltiplicato poi per il capitale residuo, ovvero la porzione di somma che resta da rimborsare. Questa moltiplicazione fornisce il numero di dietimi, espressi in valore assoluto e non in percentuale. E dunque: dietimo giornaliero = Debito residuo x TG
In ultimo, il rateo giornaliero va moltiplicato per il numero di giorni già passati dal pagamento dell’ultima rata. In sintesi: dietimi di interessi dovuti = dietimo giornaliero x giorni dietimi.
Considerando di avere in corso un mutuo per 200.000 euro, con un tasso di interesse annuo del 2% e rate semestrali, la prima rata sarà costituitta da 2.000 euro di soli interessi, più la quota di capitale da rimborsare, 200.000 x 0,02/2 = 2.000. Se si decide, in un altro esempio, di rimborsare l’intero mutuo dopo soli 90 giorni, si dovrà tenere in considerazione che andrà corrisposta alla Banca tutta la quota di interessi compresa tra la data di erogazione del mutuo e quella del suo rimborso. Ci si troverà, quindi, a versare ben 1.000 euro di interessi. Per la Banca (o l’Istituto Finanziario), ovviamente, i dietimi costituiscono un flusso finanziario positivo, ovvero un incasso.

Calcolo dei dietimi di interesse nei titoli obbligazionari
Chi compra un titolo obbligazionario pubblico o privato (i cosiddetti bond) sa bene che questo tipo di titoli è quotato sul mercato secondario, è negoziato ogni giorno e, dunque, subisce costanti oscillazioni di prezzo e rendimento, proprio come i titoli di borsa. Può accadere anche, e non è nemmeno così raro, che questi due parametri (prezzo e rendimento) abbiano trend esattamente opposti. Per esempio, il prezzo sale e il rendimento scende. O viceversa.
Quanto più il titolo si avvicina alla data di scadenza, tanto più il suo valore si avvicina a quello nominale di rimborso. Tuttavia, per i bond vengono emesse anche cedole periodiche, a scadenza semestrale o annuale, nella maggior parte dei casi. I dietimi di interesse, dunque, si calcolano, per esempio, se si decide di vendere un titolo prima di riscuotere la cedola. Accade, in questo caso, che l’interesse maturato (quasi il totale degli interessi) venga prezzato dal mercato. Il prezzo del titolo incorpora, quindi, il dietimo di interesse, se la cessione del bond avviene molto tempo prima rispetto alla data fissata per lo stacco della cedola.
Soltanto il soggetto che ha la proprietà del bond al momento dello stacco della cedola (quindi alla data in cui viene pagata) può riscuotere il valore del bond. In nessun caso, il venditore che abbia venduto il titolo prima della data stabilita per il pagamento del titolo, può esercitare, perciò, qualsivoglia diritto nei confronti del suo acquirente: ha, infatti, già ricevuto un controvalore del bond comprensivo dei dietimi di interesse.
Calcolo dei dietimi di mora
Il calcolo dei dietimi si usa anche per calcolare a quanto ammonta la mora in caso di ritardo nel pagamento di una rata. In questo caso, quindi, bisognerà provvedere a versare il tasso di interesse annuo misurato in giorni e gli interessi di mora, una sorta di penale che viene applicata dal creditore (Banca o Istituto Finanziario) a titolo di risarcimento del danno avuto in seguito al mancato rispetto della scadenza. Ecco, quindi, come viene calcolato il dietimo di mora: TMG (Tasso di mora giornaliero) = Tasso di mora / 365. Dietimo di mora giornaliero = Importo rata x TMG / 100. Dietimi di mora dovuti = dietimo di mora giornaliero x giorni ritardo.
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