Tra gli argomenti più discussi degli ultimi giorni c’è il green pass, di cui sicuramente hai sentito parlare. Si tratta di un documento che viene inviato in formato digitale, e che all’occorrenza può essere stampato, utilizzato come parametro per consentire l’accesso in determinati luoghi quando le disposizioni locali lo prevedono. Vediamo nel dettaglio tutto quello che serve sapere sul green pass.
A cosa serve
Come brevemente anticipato sopra, il green pass è un documento digitale e il principale scopo è quello di garantire l’accesso a luoghi o eventi pubblici o privati, a seconda delle disposizioni locali. Si tratta inoltre, di un documento che trova utilizzo anche a livello europeo e permette ai cittadini di potersi spostare senza alcun tipo di restrizione ulteriore sul territorio dell’Unione europea. Una volta muniti di questa certificazione sarà possibile validarla in ogni luogo che la richieda, tramite il QR code di cui ogni singolo documento è dotato.
Come ottenerlo
La certificazione viene automaticamente inviata dopo circa un periodo di quattordici giorni a seguire dall’avvenuta vaccinazione, che sia prima o seconda dose in base a quelle previste per il vaccino somministrato. Può essere ottenuta anche a seguito di effettuazione di tampone che abbia avuto un esito negativo riscontrato da certificato, anche antigienico va bene, ed ha valenza di utilizzo di 48 ore. Ultimo modo, infine, per ottenere questo tipo di documento è l’avvenuta guarigione dal covid, per una valenza di sei mesi.
Sono stati predisposti più canali per poter scaricare anche autonomamente questa certificazione. È possibile farlo anche senza identità digitale. I cittadini che rientrano nelle categorie descritte sopra ricevono dal sistema sanitario nazionale un messaggio o una mail come notifica della disponibilità nel sistema del proprio certificato. Una volta che il documento sarà pronto potrà essere visualizzato nella schermata principale del profilo che si ha su diverse piattaforme quali app Io o Immuni, e potrà anche essere scaricato in versione word o pdf se serve. Per chi non disponga di questi strumenti, la certificazione può anche essere richiesta al proprio medico di base o in farmacia, fornendo le proprie generalità e il proprio codice fiscale per recuperare i dati contenuti nel fascicolo sanitario elettronico personale di ognuno. C’è anche un numero verde a disposizione.

Facendo un breve recap della durata del green pass, possiamo dire che per la certificazione da avvenuta guarigione vale 6 mesi, da tampone molecolare ad esito negativo vale 49 ore e da avvenuta somministrazione del vaccino ha una valenza di nove mesi. Della stessa valenza anche la certificazione in caso di una sola dose somministrata a seguito di contrazione del virus.
Certificazione verde e dati
I dati presenti su questo tipo di certificazione comprendono tutti i dati anagrafici quali nome e cognome, data di nascita, tipo di vaccino somministrato e nome del vaccino, dosi effettuate e date relative di somministrazione, stato e regione di residenza e di effettuazione del vaccino. Tutti questi dati sono di importanza fondamentale per quanto riguarda il tracciamento della sicurezza sanitaria, essendo che lo scopo primario di queste certificazioni è quello di consentire gli spostamenti in modo sicuro, nel rispetto delle regole di contrasto del coronavirus. Nel caso in cui, il green pass sia basato su tampone saranno precisati anche ulteriori dati quali data e ora del tampone o del prelievo insieme al risultato del test.
Al momento le maggiori regole riguardanti il green pass sono queste, sappiamo che ci sono tuttavia delle proposte per valutare l’utilizzazione di questa certificazione per consentire l’accesso a luoghi, eventi, e in generale, per transitare nell’area di Schengen, comprendente i paesi dell’unione europea insieme a Islanda, Norvegia, Liechtenstein e Svizzera.
Per ulteriori informazioni sul tema, in caso di domande, è possibile visitare i siti del sistema sanitario della propria regione di residenza per eventuali aggiornamenti.
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