Con il decreto legge del 2011 detto “Salva Italia”, il governo italiano ha soppresso l’ente pubblico INPDAP, le cui funzioni sono state trasferite alla Gestione Dipendenti Pubblici dell’INPS. Tra queste funzioni ci sono anche i Mutui INPDAP, finanziamenti a condizioni agevolate riservate ai dipendenti pubblici in servizio o in pensione.
A chi è rivolto
Il mutuo INPDAP/INPS può essere richiesto dai dipendenti pubblici in attività (con un contratto a tempo indeterminato) o in pensione, che siano iscritti da più di un anno alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali.
Come funziona
La durata dei mutui concessi dall’INPS può essere di 10, 15, 20, 15 o 30 anni. Fanno eccezione gli iscritti che abbiano già compiuto 65 anni, i quali possono richiedere mutui con la durata massima di 15 anni. Le rate vengono pagate ogni tre mesi e possono essere sia a tasso fisso che a tasso variabile. Il tasso fisso viene calcolato tramite il rapporto tra l’ammontare del mutuo e il valore dell’immobile per cui viene richiesto (Loan to Value).

Come fare domanda
L’Istituto di credito redige un bilancio in cui è presente il fondo per la concessione dei mutui ai pensionati e ai dipendenti pubblici, che viene erogato ogni quadrimestre attraverso le divisioni regionali dell’INPS. I momenti in cui vengono rese disponibili le somme sono:
- Il 1° gennaio;
- Il 1° maggio;
- Il 1° settembre.
Dopo che sono state rese pubbliche le informazioni, le domande possono essere inviate. Possono richiedere il mutuo tutti coloro i quali rientrano nei requisiti. Le domande possono essere inviate soltanto in via telematica entro 10 giorni dal momento in cui è aperto il quadrimestre. In questo modo, si può richiedere il mutuo soltanto nei primi giorni di gennaio, maggio e settembre.
L’INPS procede poi a erogare il finanziamento soltanto se le risorse sono sufficienti a coprire tutte le domande. Qualora i fondi siano insufficienti, verrà stilata una classifica che terrà conto del reddito e della composizione del nucleo familiare.
Il tasso di interesse
È previsto sia il tasso di interesse fisso che il tasso di interesse variabile. L’INPS aggiorna in maniera periodica i tassi di interesse e attualmente quelli in vigore sono:
- 2,95% per quanto riguarda i mutui a tasso fisso;
- Su 360 giorni, Euribor a 6 mesi con un + 2% di spread per quanto riguarda i mutui a tasso variabile.
Passati i due anni dall’inizio dell’ammortamento è possibile richiedere un cambio di tasso, ma è concesso soltanto una volta all’interno del periodo di finanziamento. Il rimborso del mutuo deve avvenire attraverso rate semestrali con importo costante e tramite MAV. Le prime rate avranno così, come nel sistema alla francese, una quota maggiore di interessi e una quota minima capitale. Le ultime rate invece avranno una quota minima di interessi.
Mutuo prima casa
Se sei un dipendente pubblico o un pensionato della pubblica amministrazione, L’INPS può erogarti un prestito per l’acquisto della prima abitazione che è pari all’80% del suo valore commerciale. Nel caso di immobili di lusso invece, il finanziamento è pari al 40%.
Mutuo INPDAP per box o posto auto
Se invece vuoi costruire un box o un posto auto, devi tenere presente che la cifra per la sua realizzazione non può superare i 75.000 euro. Gli interessi, anche in questo caso, possono essere fissi o variabili.
Regolamento sui mutui INPDAP e risoluzione
Nel caso in cui tu abbia chiesto un mutuo in precedenza potrai richiedere un nuovo finanziamento a patto che siano passati almeno tre anni dalla prima richiesta e che il mutuo sia ormai estinto.
Se non è stato possibile pagare le rate, esistono degli interessi di mora che sono ottenuti con l’applicazione di un tasso maggiorato del 2%. La risoluzione del mutio avviene invece nel caso in cui non siano state pagate due rate, le spese e gli interessi di mora entro 90 giorni dalla scadenza dell’ultima rata che non è stata versata. La surroga del mutuo è possibile con il trasferimento all’INPS di un mutuo acceso precedentemente, anche in un altro istituto di credito.
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