Tasso Fisso o Tasso Variabile? Pro e Contro delle Due Tipologie di Mutuo

Come scegliere il tipo di tasso di interesse da applicare al vostro mutuo? Si discute sovente dell’opportunità di prediligere l’una o l’altra tipologia di tasso di interesse, specie nei periodi di particolare volatilità finanziaria. Per questo motivo in questo articolo terremo conto dei maggiori punti di forza e di demerito dei tassi anzidetti, permettendo di scoprire quale risulta più adatto a te e alle tue esigenze.

Mutuo a tasso fisso: cosa sapere?

Il pagamento del mutuo avviene mediante il versamento di rate con cadenza mensile. Questo importo viene calcolato frazionando la cifra concessa in mutuo dalla banca, maggiorata da determinate percentuali per il calcolo dell’interesse. L’interesse applicato dalla banca non è altro che il prezzo o corrispettivo del denaro concesso in prestito dall’istituto di credito. L’importo totale della rata pertanto è influenzato dal metodo scelto per il calcolo degli interessi passivi, i quali possono altresì essere detratti dall’imposta sul reddito delle persone fisiche in misura pari al 19%, ove si tratti di mutuo contratto per l’acquisto della prima casa.

Ma vediamo nel dettaglio la formula utilizzata per il calcolo degli interessi passivi:

“somma ricevuta dalla banca x tasso annuo nominale di interesse x durata* del mutuo / 365” (n.b.: la durata deve essere espressa in giorni)

Il tasso di interesse annuo nominale (TAN) può avere misura fissa o variabile e si compone di due elementi: lo spread e l’indice di riferimento.

Lo spread misura il rischio che la banca si accolla in conseguenza del credito erogato al mutuatario e comporta un accrescimento proporzionale dell’interesse applicato. Si parla di mutuo ipotecario a tasso fisso, allorché l’aliquota applicata non subisce variazioni per la complessiva durata del finanziamento.

L’indice assunto come riferimento nel calcolo del tasso fisso è il tasso interbancario IRS o EURIRS (Euro Interest Rate Swap). Il suo ammontare viene aggiornato con cadenza giornaliera dalla Federazione Bancaria Europea, orbene nel caso di tasso fisso viene assunto come parametro di riferimento il valore dell’IRS nella giornata della stipula del mutuo.

mutuo a tasso fisso o variabile
Mutuo a tasso fisso o variabile

Mutuo a tasso variabile: cos’è?

Viceversa nel caso in cui l’aliquota applicata corrispondente all’ammontare degli interessi passivi modifica se stessa sulla scorta delle oscillazioni del mercato finanziario, ci troviamo dinanzi a un tasso nominale annuo di tipo variabile. Nella determinazione del tasso variabile costituisce elemento fondamentale lo spread, ma a differenza del tasso fisso il parametro di riferimento è il tasso EURIBOR, modulato sul costo del denaro imposto dalla Banca Centrale Europea.

Pro e contro

Tasso fisso

Nell’identificare il tasso d’interesse più idoneo e rispondente alle nostre esigenze bisogna tenere conto della durata. Difatti ripagare un mutuo ventennale o trentennale equivale a destinare una percentuale consistente delle nostre entrate alla corresponsione della rata. La scelta del tasso fisso ci tutela dalla volatilità dei mercati finanziari permettendoci di conoscere in anticipo l’importo da versare, che rimarrà identico anche in presenza di rilevanti turbolenze finanziarie. Questa costanza può essere tradotta in valore negativo se si tengono in considerazione le opportunità di risparmio, che inevitabilmente sono escluse per coloro che decidono di contrarre un mutuo a tasso fisso: la rata costante difatti non consente di avvantaggiarsi dei ribassi che periodicamente si avvicendano sul mercato.

Tasso variabile

Offre la condizione di risparmiare sulla rata del mutuo, sia in partenza sia nel corso degli anni. Le percentuali dei tassi variabili sono in genere più basse di quelle relative ai tassi fissi. Inoltre il mutuo a tasso variabile tende a recepire i ribassi degli indici legati all’inflazione, ossia quando il costo del denaro diminuisce, si riducono anche le percentuali di calcolo dei tassi variabili. Naturalmente la dipendenza dai cambi di passo delle transazioni sul mercato finanziario impone di confrontarsi anche con i lati negativi. A differenza del tasso di interesse fisso, il tasso variabile espone anche agli improvvisi rialzi del costo del denaro. Infatti, se l’inflazione impenna, risaliranno altresì gli indici rispetto ai quali vengono determinati i tassi variabili.

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