L’aggettivo “chirografario” deriva dal greco e sta a significare “scritto a mano”, ed è una formula di prestito poco conosciuta, caratterizzata dal fatto che non è richiesta una garanzia per ottenerlo, o meglio non è richiesta la garanzia ad esempio di un bene, ma la garanzia sarà in sostanza la sottoscrizione dell’accordo. Tale tipo di prestito avviene tra privati, creditore e debitore, nella forma della scrittura privata. In generale tutti i mutui che non prevedono un’ipoteca rientrano nella categoria dei mutui chirografari.
La sua durata è di massimo 10 anni e per le persone fisiche la banca concede dai 10.000 euro a massimo, indicativamente, 75.000 euro; se si tratta di persone giuridiche, si arriva anche a 120.000 euro. La convenienza di un mutuo chirografario rispetto a un mutuo ipotecario può intravedersi nella priorità del richiedente di ricevere il prestito nei tempi più brevi possibili. Esempio di scuola, quale ipotesi tra l’altro frequente, ad avvalorare tale convenienza, è quando il saldo del prezzo dell’immobile che si sta per acquistare è relativamente basso per cui non ne vale la pena mettere un’ipoteca sull’immobile, a fronte magari di un alto valore commerciale.
Differenze col mutuo ipotecario
Oltre alla summa divisio, dovuta dal fatto che per il mutuo chirografario non è richiesta una garanzia, pur essendo simile l’iter della domanda del prestito, quella per il mutuo chirografario è più veloce e snella, mancando l’aspetto notarile, per cui non essendo un bene a garanzia, sono superati i tempi d’attesa di un perito, e anche i tempi di erogazioni del mutuo sono più brevi.
Tra le differenze dei due tipi di mutui, vi è il fatto che i limiti per richiedere un mutuo ipotecario sono abbastanza alti, 40.000-50.000 euro, a fronte dei 10.000 del mutuo chirografario. Attenzione che pur mancando per la banca creditrice una garanzia, a sua tutela potrà comunque rivalersi su qualsiasi bene, presente e futuro, in possesso del debitore inadempiente. Per cui in questa ipotesi la banca potrà ad esempio esperire l’azione legale finalizzata al sequestro dei beni del debitore, anche quelli futuri, finché non avrà soddisfatto il suo credito.
Costi e tassi: TAN e TAEG
La mancanza di una garanzia, rende maggiore il rischio della non restituzione del prestito per l’ente erogatore, per questo motivo i tassi d’interesse di un mutuo chirografario sono più altri di quelli di un mutuo ipotecario, mediamente si parla di un tasso finito del 3 o 4%.

Per valutare i costi, una volta ottenuta la disponibilità da parte della banca, bisogna valutare costo per costo le differenze tra i due tipi di mutuo. Per esempio su 40.000 euro di mutuo ipotecario, tra le spese vi sono l’istruttoria banca pari all’1%, la perizia di 250 euro e l’imposta sostitutiva dello 0.25% e l’atto notarile di mutuo con un costo di 1.000 euro, per un totale di 1.750 euro. Dai costi del mutuo chirografario sono aboliti quelli per il notaio e per il perito; restano 500 euro di istruttoria banca e imposta sostitutiva per un totale di 1.250 euro.
Quando conviene
Un modo semplice per capire quando ti conviene accendere l’uno o l’altro mutuo è sommare le rate mensili per l’intera durata dell’ammortamento, aggiungendo le spese della pratica, aggiungendo, nel caso di mutuo ipotecario, i costi di perizie e del notaio. Fare anche una valutazione sulla durata e importo del prestito. Se la somma di cui necessiti è inferiore a 50.000 euro, è preferibile non iscrivere un’ipoteca su un immobile di proprietà e procedere con un mutuo chirografario. Un consiglio pratico è quello di richiedere comunque entrambi i tipi di mutui alla banca, e poi valutare in base alle proprie esigenze. Si può provare anche a chiedere uno sconto sul tasso, casomai perché, essendo alto, così si eviterà di disinvestire, e allo stesso tempo la banca avrà maggiori tutele sul prestito.
Per la ristrutturazione, conviene optare per il mutuo chirografario se credi di riuscire a pagarlo entro 2 anni, massimo 5. Nella pratica, tale tipologia è utilizzata molto dai condomini quando devono effettuare lavori di ristrutturazione quali scale, ascensore o terrazza condominiale. Infine le quote per la restituzione possono essere oltre che mensili, anche trimestrali, semestrali o annuali.