A fronte di una richiesta di mutuo, può capitare che l’istituto di credito si dimostri piuttosto restio a dare il definitivo lasciapassare. Di motivazioni sul mutuo non concesso ce ne sono davvero molte. Come verrà indicato a breve, l’assenza di lavoro, la precarietà delle entrate e uno stipendio non all’altezza finiscono per azzerare, praticamente, le possibilità di ottenere esito positivo a fronte di richiesta di un mutuo presso un istituto finanziario. Ecco, pertanto, i motivi che vengono maggiormente utilizzati dalle banche. In seguito, verrà indicate cosa occorre fare in questi casi, in modo da avere più possibilità di ottenere una risposta positiva con una nuova richiesta di mutuo.
Rata e reddito: il richiedente non deve essere sfavorito
Nella maggior parte dei casi, il mutuo non viene concesso perché il reddito del richiedente risulta troppo basso: chi intende accendere un mutuo, deve avere entrate stabili e sufficienti per poter onorare il saldo delle rate, sulla base di quanto messo nero su bianco nel contratto. Gli istituti finanziari, in tal senso, non rischiano mai un’insolvenza. Ragion per cui, se ad esempio lo stipendio mensile del richiedente è pari a 1.300 euro, in linea di massima, la rata mensile difficilmente potrà superare i 500 euro. In caso contrario, l’esito della richiesta sarà negativo. Anche con un piano di rimborso di durata trentennale, vale a dire diminuendo l’importo mensile della rata, ma pagando maggiori interessi sul finanziamento complessivo, le chance di ottenere un feedback positivo alla richiesta di mutuo risulterebbero ridotte ai minimi termini, se lo stipendio è troppo basso. Tuttavia, se il mutuo viene richiesto da una coppia che lavora con contratti a tempo indeterminato, anche in caso di entrate basse, vi saranno ottime opportunità di avere il lasciapassare.

Mancanza di entrate stabili
Altro motivo di mutuo non concesso è il fatto che il richiedente non ha entrate stabili. In Italia, dipendenti del settore pubblico e privato, così come i pensionati, hanno maggiori probabilità di ottenere un mutuo rispetto magari ai liberi professionisti, agli imprenditori, ai lavoratori autonomi, nonostante guadagnino il più delle volte di meno. Il motivo di fondo è che possono contare su entrate certe, date dalla busta paga o dal cedolino della pensione. Nel caso dei dipendenti, con un contratto a tempo indeterminato, la strada è in discesa. Chiaramente, se per il settore pubblico/statale, le garanzie sono considerevoli, lo stesso non si può dire per il settore privato. Ragion per cui, anche a fronte di contratto a tempo indeterminato e di entrate mensili di un certo livello, la banca di turno effettua controlli dettagliati sulla situazione dell’impresa, in qualità di datore di lavoro. Solo se la situazione contabile, finanziaria e patrimoniale appare stabile, il richiedente avrà il lasciapassare. Altrimenti, la risposta sarà negativa. Per ciò che concerne i pensionati, fondamentale è che la pensione sia superiore alla minima. Solo così avranno probabilità di ottenere il mutuo desiderato.
Età
Altro fattore per cui le banche tendono a dare risposta negativa alla richiesta di mutuo è l’età avanzata del diretto interessato. Lo scenario ideale prevede che la fine del piano di ammortamento coincida tutt’al più con il compimento dei 70 anni del richiedente. In caso contrario, le cose si complicano. Chi intende optare per un piano di rimborso di durata trentennale, dovrebbe aver compiuto al massimo 40 anni. Altrimenti, dovrà accorciare la durata del finanziamento, pagando rate mensili più alte. Molto dipende poi dalla policy della banca disposta a erogare il credito per il mutuo: vi sono finanziamenti valevoli anche per gli over 70, anche perché le aspettative di vita sono aumentate. Rappresentano l’eccezione e non la regola, però.
Mutuo non concesso: cosa fare dopo il no della banca?
A seguito del rifiuto della banca, il primo passo da compiere è quello di riprovarci in un secondo momento. Prima di tutto, richiedere una liberatoria è di fondamentale importanza, al fine di conoscere le reali motivazioni sul perché la domanda sia stata respinta. Bisogna muoversi in tempo, affinché il richiedente non venga marchiato come cliente bancario poco sicuro.
Lo step successivo, una volta comprese le motivazioni del feedback negativo, verte sulla richiesta di finanziamento a un nuovo istituto di credito. Presentarsi con una somma iniziale da anticipare per il pagamento dell’immobile, potrebbe rivelarsi la soluzione giusta per ottenere maggiori probabilità di feedback positivo. Per farsi accettare un mutuo, infatti, è bene ricordare che la stipula viene effettuata dinanzi a un notaio: con il trasferimento di un importo di denaro maggiore rispetto a quello precedentemente indicato, potrebbero esserci più chance.
Consigli conclusivi
Queste sono in sostanza le principali motivazioni relative al mutuo non concesso: nessun istituto di credito fa beneficienza. Quindi, o si hanno garanzie forti oppure le probabilità di poter accendere un mutuo si riveleranno minime. Quando si chiede un finanziamento alla banca, occorre avere in mano tutte le carte in regola. Solo così, la situazione non si dimostrerà ostica da affrontare.
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