Il salario minimo in Italia è una delle misure fortemente volute dal Governo giallorosso e dal Premier Giuseppe Conte. Alla base di tale misura, troviamo il diritto del lavoratore di ricevere un salario orario minimo, sotto il quale non è possibile scendere. Tutto questo chiaramente per combattere situazioni di sfruttamento dei lavoratori stessi. Ma a quanto ammonta il salario minimo in Italia? Vediamo insieme cosa prevede la legge nel 2020.
Salario minimo orario: che cos’è?
Come anticipato, il salario minimo orario è sostanzialmente una forma di tutela per il lavoratore, che ha il diritto di vedersi riconosciuto il giusto compenso per le sue prestazioni, o quanto meno che non venga sfruttata la sua figura. Nel diritto del lavoro, il salario minimo è dunque la paga oraria, su base giornaliera o mensile, che un datore di lavoro deve corrispondere appunto al dipendente.
Di salario minimo garantito si è parlato a lungo prima di questo 2020, e periodicamente la proposta viene rilanciata dalla varie forze politiche. Tra l’altro parliamo di qualcosa che è già presente in tutti i Paesi Membri dell’Unione Europea. Questa volta però, sembra la volta giusta, e la possibilità di allinearsi al rafforzamento delle politiche sociali dell’Europa sembra essere diventata più concreta.
Se tutto dovesse andare come sperato dunque, il salario minimo legale dovrebbe essere portato a 9,35 euro lordi orari. Parliamo di una misura che andrà a toccare una platea di 2,6 milioni di persone, che finalmente potranno vedersi riconosciuta una retribuzione più equa. Con il salario minimo dunque, vengono fissate delle soglie minime relative ai minimi retributivi orari assolutamente inderogabili.
La platea dei beneficiari
Abbiamo detto che il salario minimo in Italia permetterà ad una platea di 2,6 milioni di beneficiari di godere appunto di una retribuzione oraria minima. Ma a chi spetta realmente questo doveroso adeguamento? Il salario minimo orario verrà riconosciuto a qualsiasi lavoratore del settore privato e pubblico, in presenza di contratti di collaborazione continuativa e coordinata. In altre parole, il salario minimo verrà applicato ad ogni settore produttivo e alle seguenti categorie di lavoratori:

• Subordinati
• Parasubordinati
• Autonomi. Un esempio utile in tal senso, sono i praticanti dei differenti studi professionali
Il salario minimo garantito (SMO), garantisce di fatto un potere d’acquisto maggiore ai lavoratori beneficiari, situazione che non potrà che avere risvolti positivi su tutta la nostra economia. Lo SMO è dunque perfettamente in linea con quanto stabilito dalla Costituzione italiana, nella fattispecie all’articolo 36. L’importo preciso del salario minimo è ancora da definire, ma dovrebbe aggirarsi attorno ai 9,35 euro orari.
Ad ogni modo, tale importo dovrà essere calcolato prendendo come riferimento la soglia di povertà stabilita dall’Istat, attestandosi ad un +20/30%. Secondo l’Istat, la soglia è di 780 euro per il singolo individuo. Per tutti quei contratti di lavoro già in essere, il salario minimo verrà applicato su quella che è la retribuzione inferiore, andando di conseguenza a riparametrare i livelli superiori. Tutto questo, fatto salvo condizioni più favorevoli.
Le motivazioni della richiesta
Secondo il Governo Conte, M5s e PD, il salario minimo orario deve essere garantito in Italia sostanzialmente per impedire che soprattutto i giovani possano essere sfruttati dalle aziende e dai datori di lavoro. Parliamo di una situazione tristemente famosa, che va a toccare centinaia di migliaia di giovani sottopagati.
Il salario minimo garantito in sintesi, potrà garantire uno stipendio equo ai lavoratori, così da poter permettere loro di assicurarsi una vita più dignitosa, ma anche un lavoro sicuro il cui svolgimento deve avvenire in piena equità e libertà. Parliamo dunque di una misura oggettivamente importante, la cui attuazione si rende necessaria anche per allinearsi al resto d’Europa, dal momento che come detto siamo l’unico Paese dove lo SMO non è ancora presente.
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