Come risaputo, a determinare quello che è l’andamento dei tassi di interesse dei mutui, sia fissi che variabili, sono gli indici Euribor e Eurirs. Ogni loro variazione quindi, condiziona gli spread bancari. L’uscita dalla pandemia e le recenti questioni internazionali sicuramente impatteranno sui tassi di interesse, e sono in molti a sostenere come la ricaduta potrebbe portare a un innalzamento generale, con un alleggerimento del portafoglio degli italiani. Con questi presupposti, vediamo insieme quali sono le previsioni in merito.
Euribor ed Eurirs: le previsioni
Come risaputo, il tasso di interesse dei mutui a tasso fisso dipende dall’andamento dell’indice Eurirs, mentre quello dei mutui a tasso variabile deriva dall’Euribor, e deve essere sommato allo spread bancario. Nella prima metà del 2021, a fronte di pochissime variazioni dell’indice, è stato lo spread a spostare l’ago della bilancia sui tassi sui mutui, producendo un aumento medio dei mutui dello 0,15%.
Nel dettaglio, il solo IRS è salito di tre decimi di punto nel suo parametro a 20 anni. L’Euribor invece, è ancora ai suoi minimi storici. Quindi per chi ha la necessità di accendere un mutuo, cosa accadrà nei prossimi mesi? Le previsioni sembrano indicare che non ci dovrebbe essere nessun rialzo dei tassi, anche grazie a una politica piuttosto accomodante della BCE. Dal punto di vista degli indici, in sintesi, ci si aspetta calma piatta.
Tuttavia, potrebbero esserci delle sorprese da parte degli istituti che potrebbero decidere di adeguare ulteriormente i propri spread, ovviamente ritoccandoli al rialzo. In altre parole, potrebbe essere opportuno approfittare del basso tasso di interesse in questo momento per acquistare una casa con un mutuo, piuttosto che attendere il “domani”.

Gli aumenti dei tassi fissi
Abbiamo detto che nei prossimi mesi gli istituti di credito potrebbero ritoccare al rialzo i loro spread. In realtà i primi sentori di questi aumenti ci sono già, perché i tassi d’interesse stanno già salendo, soprattutto quando si tratta di mutui a tasso fisso, dal momento che è stata già raggiunta la soglia del 2% in maniera significativa. Ma questo andamento, per le tasche degli italiani, cosa significa di preciso?
Per coloro che avevano già sottoscritto un mutuo a tasso fisso chiaramente non cambia nulla. Al contrario per quelle persone che intendono accendere oggi un mutuo, le differenze ci sono e si fanno sentire. Per comprendere meglio la situazione, basti pensare che a gennaio 2022 per un mutuo a tasso fisso di 126.000 euro, da restituirsi in 20 anni, il miglior Taeg prevedeva una rata di 483 euro.
Dopo soli 4 mesi, a maggio 2022, questo importo è salito a 528 euro, con un incremento di ben 45 euro. In termini ancora più chiari, si tratta di 13.500 euro in più di interessi da pagare sul capitale prestato.
I tassi variabili
Diversa è la situazione dei tassi variabili. L’EURIBOR a 3 mesi infatti, è passato da -0,57 di gennaio 2022 a -0,40 di maggio 2022. Per quanto riguarda i tassi proposti, il Taeg ha visto una variazione davvero minima, dallo 0,72% di gennaio allo 0,75 di maggio 2022. Pertanto, il tasso variabile è ancora un’interessante alternativa al tasso fisso, dal momento che la rata presa in considerazione alla partenza è inferiore di 72 euro.
Attualmente tra l’altro, vi è una forte concorrenza tra gli istituti di credito per mantenere pressoché costante il costo della migliore offerta disponibile per i clienti. Ma questa situazione come impatterà sul mercato immobiliare? Si tratta di un ambito difficile da prevedere, anche perché è il primo che verrà impattato dalle variazioni degli indici. Da un lato, l’aumento dei tassi di interesse potrebbe avere una ricaduta negativa sulla domanda di case.
Sul lungo periodo questo potrebbe tradursi in una discesa dei prezzi. Sotto un altro punto di vista però, in questi tempi davvero incerti per moltissime persone, il “mattone” viene sempre più considerato un bene rifugio, ancora più che in passato. Questo potrebbe portare direttamente ad un effetto opposto sui prezzi. Sarà anche importante vedere come cambieranno le prospettive di crescita del Paese nei prossimi mesi.
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